>>5543Purtroppo è così che funzionano i giornali.
Il giornalista non è l'indomito araldo della verità. È solo uno scribacchino che deve accontentare il suo datore di lavoro. Sai com'è: "tengo famiglia, tengo il mutuo da pagare, le rate della macchina".
Il caporedattore non è l'indomito araldo della verità. È solo uno lecchino che deve accontentare il suo datore di lavoro. Sai com'è: "tengo famiglia, tengo il mutuo da pagare, le rate della macchina".
Il padrone del giornale non è l'indomito araldo della verità. È solo un imprenditore che deve barcamenarsi fra opportunità politiche, scandaletti da insabbiare (o almeno sminuire), amanti da sistemare, ricatti da sottostare.
E così va a finire che i media che fanno informazione danno le notizie limitandosi a quello che i vari padroni vogliono ottenere.
E quando qualcosa fa comodo a tutti i padroni, allora i media diventano come un'orchestra: anche se ognuno dicesse una cosa diversa, stanno tutti suonando lo stesso pezzo, e con grande maestria.
E naturalmente il (((direttore d'orchestra))) dice a tutti cos'è che devono suonare, e come devono suonarlo.
Nota che il (((direttore d'orchestra))) non è automaticamente qualunque ebbro (infatti son crepati anche molti cittadini israeliani a causa del "vaccino", e anche il genocidio dei palestinesi è cominciato sacrificando qualche ebbro).